Lettera di Morgana a suo padre

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Lettera di Morgana dei Ludovici al Vescovo Arturo III dei Ludovici, suo padre
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Lettera di Morgana dei Ludovici al Vescovo Arturo III dei Ludovici, suo padre

Vedo Monfiore, lontana, torce baluginano nella notte, le mura elfiche, fatte per la grande gloria di Valleterna, stanno ora sopportando le ondate della Guerra che, come una marea che monta, si infrange sulla nostra splendida città. È in quest'ora che penso a te Padre, nel momento della disperazione per ciò che sta accadendo alla mia meravigliosa terra natia, per ciò che sta succedendo alla nostra famiglia. Morgante è morto Padre mio, lo strazio mi lacera il cuore, il dolore di dover vergare tali terribili parole mi scuote dentro, parole che speravo di non dover scrivere mai, parole che rendono la mia mano malferma e fanno bagnare questo foglio con le mie lacrime più amare.
Ricordo i giorni felici di Monfiore, ricordo i giochi all'aria aperta, ricordo quando guardavo i miei fratelli addestrarsi nella piazza d'Arme, l'erba e i fiori, che ora sono solo un ricordo, calpestati dalle orde traditrici di Alarico, tutto sembra così lontano Padre mio... tutto non è nulla più che un ricordo che svanisce man mano che questa barbarie si fa più feroce...
In questa tenda gelida, in queste terre inospitali nessun fuoco può scaldare la mia anima, una parte di me si è spenta con la Sua morte, come so che una parte di voi farà lo stesso leggendo queste parole, ma egli è morto per uno scopo superiore, offrendo la sua vita per la maggior gloria dei Quattro.

Autore
Morgana dei Ludovici